Cronologia storica: |
· All'anno 943 risale
la costruzione del castello di Casaprota da parte dei monaci di
Farfa;
· nel 1200 la famiglia Soderini lo trasforma in una fortezza;
contemporaneamente nel territorio di Casaprota, in "Julianello"
o "Gignanello" la famiglia Gentili, già ricca possidente,
costruisce un castello del quale però ai giorni d'oggi non
risultano informazioni.
· Fino al 14° secolo non si hanno ulteriori notizie relative
al castello; come in tutti i castelli, vi era il monopolio del sale.
Il Castello di "casa perote", acquistava presso la Camera
dell'Alma Urbe cinque rubbi di sale ogni sei mesi; se un rubbio
equivaleva a kg 294.46 di sale ogni sei mesi e il consumo era di
14 kg l'anno per abitante, si deduce che il castello doveva avere
una popolazione di circa 400 abitanti;
· il 24 novembre del 1444 il castello di "casa perote"
diventa della famiglia dei Brancaleone di Monteleone; successivamente
il 3 aprile del 1476 gli Orsini ne diventano proprietari, possedendolo
per circa 40 anni;
· nel 1592 Papa Clemente VIII, seguendo l'ideale di organizzazione
spirituale e temporale dello stato pontificio, istituì le
cosiddette "tabelle", rendiconti economici annui che ogni
comunità doveva attuare;
· nel 1604 con la morte della dinastia Orsini, la comunità
casaprotana fu incamerata dalla Camera Apostolica, contava circa
60 famiglie;
· al 1620, risale la prima Tabella redatta dalla Comunità
di Casaprota
ENTRATE
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USCITE
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Fitto del forno |
scudi 14.00
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Sale |
scudi 12.50
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Hosteria |
scudi 8.87
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Portatori di danari a Roma |
scudi 4.50
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Fitto di panetteria |
scudi 8.80
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 Agente in Roma |
scudi 6.00
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A foco (*) per triennale |
scudi 14.66
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Balio della Provincia |
scudi 1.20
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A foco portatore di sale |
scudi 4.50
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Maestro di scuola |
scudi 10.00
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A foco per barbiero |
scudi 7.50
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Barbiero |
scudi 7.50
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A foco per predicatore |
scudi 7.00
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Predicatore |
scudi 7.00
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Spese straordinarie |
scudi 15.00
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(*): "a foco" ossia divise per tutte le famiglie.
· Con l'occupazione Francese, la
Sabina iniziò ad essere amministrata da un governo laico,
anziché pontificio e, da quel momento, la comunità
venne definita Comune, con un suo Consiglio Comunale e con la
seguente denominazione: Impero Francese - Dipartimento di Roma
- Circondario di Rieti - Cantone di Poggio Nativo - Comune di
Casaprota con annesse le frazioni di Collelungo e Montenero per
un totale di circa mille abitanti, frazioni comprese. Uno tra
i primi consigli Comunali (1810 - 1814) era così composto:
Sindaco e Segretario Giuseppe Tommasi Spagnoli, consiglieri Nicola
Ruzzi, Vincenzo Vittori, Antonio Ginocchi, Giovanni Fortuna, Antonio
Sgavicchia , Domenico Capoccioni, Domenicantonio Metelli, Domenico
De Angelis e Giovanni Costantini; ossia uomini di Casaprota, Collelungo
e Montenero;
· nel 1810 Collelungo diventa effettiva frazione di Casaprota;
· nel 1813 abitavano a Casaprota e Collelungo circa 50
famiglie (Angeletti, Fatucci, Filippi, Ratini, Gentili, Lovati,
Tommasi Tulli, Egidi, Cursi);
· Nel 1829 un saggio sullo stato della chiesa descrive
Casaprota: un colle formato da una superficie quadra di rubie
romane 355, che producono in più grano, olio, vino, ghiande
e pascolo di cui usa la popolazione di 381 individui che hanno
il paese di non cattivissimi fabbricati.
· Datato 1853 è un documento del Ministero delle
arti che racchiude la toponomastica del paese che è la
seguente: Borgo - Via della Posta - Via Capo la croce - Via del
Giardino - Via del macello - Via delle Stalle - Via sotto le mura
- Via dei riponi - Via sotto la porta - Via della presa - Via
del colle
· Il 1857, segna il termine della supremazia pontificia.
A Casaprota vivono circa 500 persone.
· Il periodo che intercorre dal 1857 all'unità d'Italia
(1861) segna una fase di malumori; il popolo viveva unicamente
di agricoltura ed era oberato di tasse e costretto ad accettare
la leva militare, questo malessere venne accentuato con la Tassa
sul Macinato (1869);
· il primo sindaco del comune di Casaprota fu Giuseppe
Rosati (1861) seguito da Francesco Rosati, seguirono Ferdinando
Gentili, Agostino Pitorri, Ferdinando Gentili, Antonio Tommasi,
Giuseppe Becattini ed, ancora per la terza volta, Ferdinando Gentili.
· Con l'armistizio del 1943 gran parte del nord e del centro
Italia furono invasi dai tedeschi. Nel luglio 1944, nel comune
di Casaprota, si decise di costituire un comitato clandestino
di liberazione nazionale del quale facevano parte: due Ufficiali
dell'esercito, Giorgio Visconti ed il conte Mariano Vicentini,
il Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Luigi Grilli, il Carabiniere
semplice Giuseppe Cursi, il soldato Guido Mancini, tre Antifascisti,
Alfonso Nicolò, Guido d'Emidio, Giuseppe Tentoni (quest'ultimo
si distinse particolarmente per il suo coraggio, infatti benché
arrestato, percosso e minacciato non parlò ne mai rilevò
i nomi dei suoi compagni).
Il comitato di liberazione nazionale, in accordo con il comune
di Casaprota in un verbale del 22 luglio del 1945, gettò
le basi per la rinascita della comunità.
· Le prime elezioni amministrative si svolsero il 20 ottobre
del 1946 con l'elezione di Luigi Filippi; le successive nel 1952
lo confermarono, mentre quattro anni dopo venne eletto Provino
Filippi che amministrò fino al '64 quando fu nominato sindaco
il Dott. Lodovico Mancini. Finita la guerra, dopo varie dimissioni,
si insediò il commissario prefettizio, Fausto Palma, seguito
da un altro commissario Rag. Onorio Pace. Il 5 dicembre 1976 divenne
sindaco Enzo Ippoliti, seguito da Tomassino Filippi. L'attuale
sindaco, riconfermato da poco per il secondo quadriennio, è
Marcello Ratini.
Barbara Cursi e Marco Azzarello
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