Il nome di
Casaprota deriverebbe da "Domus Prothi", essendo
stato Proto fondatore del primitivo castello (Ghignanello o Gulianello)
distrutto dai saraceni, secondo altre tesi da "Casa Provida",
mentre alcuni studiosi sostengono, attraverso diligenti indagini,
che l'origine provenga da "Casa Perota".
Tale era anticamente il nome di questo territorio.
Col passare dei secoli la denominazione "Casa Perota"
subì leggerissime varianti, fino all'attuale "Casaprota".
A sostegno di questa tesi stà il fatto che una vasta località
della Sabina aveva anticamente la denominazione "Casa
Perota" e gli elementi di quest'ultima si identificano
con quelli relativi all'attuale territorio di Casaprota, ove esiste
una zona chiamata "Perotoli": questa località
ebbe il nome di Casa Perota presumibilmente da colui che chiamandosi
Perota vi costruì la prima abitazione.
Le prime notizie di Casaprota dovrebbero risalire al IX - X secolo,
fece parte del Ducato di Spoleto e in seguito del Comitato Sabino
dipendente dalla Chiesa.
Il suo territorio appartenne agli abitanti di Farfa e vi signoreggiarono,
nell'ordine, i Crescenzi, i Soderini, i Savelli, gli Orsini e
i Gentili.
A Casaprota esistono tre chiese: la Parrocchiale, dedicata a San
Domenico e ricostruita nel 1535 sui resti della chiesa romanica
preesistente, quella di San Michele Arcangelo, fondata nella prima
metà del sec. XIV e affrescata da artisti di scuola romana
e quella cinquecentesca di Santa Maria delle Grazie.
Lo stemma del Comune non può essere rappresentato che dall'Arcangelo
Michele, protettore di Casaprota, e ciò viene confermato
anche dalla documentazione dell'Archivio di Stato di Roma ove
è stato reperito il sigillo della città che mostra
il S. Michele Arcangelo che brandisce con la destra la spada per
trafiggere il demonio.
- CRONOLOGIA
STORICA